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sabato 11 ottobre 2014

IL GRANDE INGANNO


Roberto Cotroneo recentemente, si sofferma su di un aspetto significativo della storia contemporanea della fotografia.Una sorta di grande inganno messo in atto dalle grandi multinazionali che alimentano la grande illusione di diventare fotografi senza studiare, senza macchina fotografica, senza idee.
Rivoluzione culturale, antropologica, industriale, esistenzialista ? O solo dècadence?
L'inganno messo in atto dalle grandi multinazionali mira a sostituire il concetto di bellezza con quello di perfezione tecnica.Tende a scambiare il potere per il sapere. Il potere di realizzare, grazie alle nuove tecnonologie, qualcosa di tecnicamente perfetto e chiamarlo bellezza.
L'argomento è importante e merita un'analisi più seria che vada oltre le facili battute da facebook .
Posto il diritto che tutti hanno a rendersi più felici fotografando i propri bambini,la fidanzata,il proprio cane o gatto,i fiori,i tramonti o la pasta e fagioli che stanno mangiando,rimane il diritto dei fotografi che fanno questo mestiere,nei diversi ambiti, che ci vivono, che hanno studiato, che hanno fatto gavetta, ad essere rispettati per il lavoro che fanno professionalmente, contribuendo al mondo dell'informazione, del commercio o dell'arte, sono dei professionisti ne più ne meno di un medico , di un avvocato o di un ingegnere.E bisogna rispettare un professionista ed il suo lavoro senza confonderlo con qualche cialtrone che intende spacciarsi per medico, fotografo o avvocato.
Non si tratta quindi di essere nostalgici o di denigrare chi usa lo smartphone per fare
foto.Si tratta di mettere ogni cosa a suo posto.

Se arriverà un grande fotografo che prendendo in mano uno smartphone farà cose magnifiche lo applaudiremo con tutto il cuore, esattamente come è stato fatto quando grandi artisti hanno preso in mano una polaroid.Ma allo stato attuale stiamo ancora aspettando il primo Cartier Bresson o il primo Avedon con l'Iphone.